Questa mattina (3 luglio - ndProject), il sottosegretario Alessio Butti ha parlato alla Commissione parlamentare per la semplificazione, nell’ambito dell’indagine conoscitiva in materia di semplificazione e digitalizzazione delle procedure amministrative nei rapporti tra cittadino e Pubblica Amministrazione
. Il suo è stato un lungo intervento, durato oltre 50 minuti, ma un passaggio in particolare ha catturato la nostra attenzione: quello sull’app IO e le novità in arrivo per IT-Wallet.
Carta di identità nell’app IO? Basterà la patente
Il portafoglio digitale, nel concreto la funzionalità Documenti su IO integrata nell’applicazione a dicembre, è definita come un’iniziativa centrale in ottica di semplificazione dei processi amministrativi
.
Parliamo di uno strumento concepito per semplificare il contatto con i cittadini e ampliare in maniera significativa ambiti e modalità di utilizzo della propria identità digitale, sia nel mondo digitale che in quello fisico.
Butti sottolinea come l’Italia sia arrivata in anticipo rispetto a ciò che farà il prossimo anno l’Europa con il lancio di EU-Wallet.
Anticipando i tempi di attuazione europei abbiamo dunque avviato la prima applicazione dell’IT-Wallet rendendo disponibili sull’app IO le versioni digitali di patente di guida, tessera sanitaria, tessera europea di assicurazione malattia e carta europea della disabilità, registrando una risposta particolarmente positiva tra gli stessi cittadini.
È qui che il sottosegretario anticipa l’arrivo di novità importanti. Il CAD a cui fa riferimento è il Codice dell’Amministrazione Digitale.
Il sistema sarà presto pienamente attivo con la pubblicazione dei due decreti attuativi previsti dal CAD e con l’introduzione di ulteriori funzionalità, tra le quali vorrei citare l’accesso dei cittadini a servizi online delle pubbliche amministrazioni con l’autenticazione tramite “Entra con wallet”, la disponibilità nel wallet pubblico della patente come documento equipollente della carta di identità e la possibilità per gli operatori privati di abilitarsi come provider.
La chiave è tutta nel termine equipollente ovvero che ha valore di
. Significa che non potendo ancora garantire l’integrazione della carta di identità, la patente di guida sarà in un qualche modo elevata e resa equivalente al documento, da esibire ad esempio in caso di richiesta da parte delle forze dell’ordine o per lo svolgimento delle pratiche burocratiche.
Ricordiamo che interrogato nello specifico sulla questione, la scorsa settimana Butti si è trincerato dietro un no comment, dribblando la domanda.
Il destino di SPID è segnato
Un altro tema affrontato è quello relativo a SPID, il cui futuro pare ormai segnato. Le parole del sottosegretario sembrano ribadire, una volta di più, che l’intenzione è quella di puntare tutto sulla CIE (carta di identità elettronica).
Tra i vantaggi citati, per i quali varrebbe la pena spingere verso una transizione, la sicurezza e il fatto che il documento è rilasciato direttamente dallo Stato, senza passare da realtà private.
Fonte: Cristiano Ghidotti per Punto-informatico.it